Per
le classi 4^ e 5^ lo studio dell’antico
Egitto si è concluso in modo inaspettato con due lezioni speciali.
A
farle è stata un’ex allieva di questa scuola: Sabina Malgora, ricercatrice,
egittologa nota a livello internazionale e direttore del Mummy Project
(mummyproject.it). I due incontri, seguiti da laboratori didattici sono stati
fortemente voluti e sostenuti dal Comune, il cui Sindaco, Prof. Pietro Dallera,
fu insegnante di francese della ricercatrice Malgora, quando frequentava il
liceo classico a Casale M.
La
prima lezione è stata dedicata alle mummie, che sono al centro delle sue
ricerche. In passato oggetti curiosi, usate per fare medicine e colori per
quadri, come carburante e concime, sottoposte ad autopsie e a conseguente
distruzione; oggi invece un dono per egittologi e antropologi, grazie alle
moderne indagini fatte con strumenti in uso in campo medico e forense, in cui
il Mummy Project eccelle ed è unico in Italia. Poi le classi si sono cimentate
nel fare piccole mummie da mettere in sarcofagi da colorare.
La
seconda lezione è stata invece dedicata agli amuleti, piccoli oggetti indossati
da tutti, uomini, donne, divinità e animali per proteggersi da malattie e
sfortune. Nonostante le ridotte dimensioni, forniscono tante informazioni sui
sogni e sulle paure, sulla religione, sui materiali e sulle tecniche di
realizzazione. Sono poi stati realizzati dai partecipanti amuleti di vario
tipo: scarabei, pilastri djed, nodi di Iside, occhi udjat etc.
“Emozionante
vedere i bimbi e le bimbe seguire con passione le lezioni, sgranare gli occhi
davanti alle immagini delle mummie e dei meravigliosi reperti archeologici, che
tanto piacciono anche a noi adulti” commenta il vice-sindaco Lavagno.
“Nonostante
i tanti impegni, sono sempre felice di trovare il tempo da dedicare ai più
piccoli! Mi aspettano con grande curiosità e gioia, seguono le lezioni con
attenzione, dandomi sempre grandi soddisfazioni, con domande puntuali e da
“grandi”. In questo caso ero emozionatissima, perché le maestre, senza saperlo,
mi hanno dato la classe in cui frequentai la prima elementare” – racconta
Sabina Malgora.